Giorgio Gaber - Cè solo la strada

N.C.

Maria, ti amo Maria, ho bisogno di te Poi la stringo e la bacio, infagottato d'amore e di vestiti. E anche lei si muove, felice della sua apparenza e del nostro amore. E la cosa continua bellissima per giorni e giorni. Una nave, con una rotta precisa che ci porta dritti verso una casa, una casa con noi due soli. Una gran tenerezza e una porta che si chiude

Ne^Glle case n^Don c'è niente di buo^Ano Ap^Gpena una porta si ^Dchiude dietro a un ^Auomo Suc^Gcede qualcosa di ^Dstrano, non c'è niente da ^Afare È fa^Gtale, quell'uomo^D comincia ad ammuff^Aire Bast^Ga una chiave che ^Dchiuda la porta d'ing^Bmresso Che^G non sei già più come pr^Dima E ti senti depres^Aso La c^Ghiave tremenda, ap^Dpena si gira la c^Bmhiave Siamo de^Gntro a una stanza: Si^D mangia, si dorme, si beve^A

N.C.

Ne ho conosciute tante di famiglie, la famiglia è più economica e protegge di più. Ci si organizza bene, una minestra per tutti, tranquillanti, aspirine per tutti, gli assorbenti, il cotone, i confetti Falqui. Soltanto quattrocento lire per purgare tutta la famiglia. Un affare. Si caga, in famiglia. Si caga bene, lo si fa tutti insieme

Nell^Ge case non c'è nie^Dnte di bu^Aono Appe^Gna una porta si ch^Diude dietro a un ^Auomo Quell'u^Gomo è pesante e pa^Dssa di moda sul p^Bmosto Inco^Gmincia a marcire, a pu^Dzzare molto prest^Ao Nelle c^Gase non c'è niente^D di buono C'è tutto che puzz^Bma di chiuso e di cesso: Si fa il ba^Ggno, ci si lava i den^Dti Ma puzziamo lo stesso^{A G}Amore ti lasci^Do, ti lascio^A

C'è s^Dolo la strada su cu^Gi puoi contare La st^Drada è l'unica salv^Aezza C'è s^Dolo la voglia e il bi^Gsogno di uscire Di es^Dporsi nella strada e nella p^Aiazza Perché il g^F#miudizio universale Non pa^Gssa per le case Le cas^F#me dove noi ci nascondi^Gamo Bi^Dsogna ritornare nella s^Gtrada Nella s^Dtrada per conosce^Are chi siam^Do

N.C.

Laura, ti amo Laura, ho bisogno di te

N.C.

Con te io ritrovo la strada, le piazze, i giovani, gli studenti. Li avevo lasciati qualche anno fa con la cravatta. Sono molto cambiati, sono molto più belli. Le idee, sì, le idee sono cambiate, e i loro discorsi e il modo di vestire. Gli esseri meno. Gli esseri non sono molto cambiati. Vanno ancora nelle aule di scuola a brucare un po' di medicina, fettine di chimica, pezzetti di urbanistica con inserti di ecologia, a ore pressappoco regolari. Ed esiste ancora il bar, tra un intervallo e l'altro. E poi l'amore, per fabbricarsi una felicità. Come noi ora. Una coppia, e ancora tante coppie Unica diversità, un viaggio in India su una Due cavalli. Due, come noi E poi ancora una porta, ancora una casa Ma siamo convinti che sia un'altra cosa

Perché a^Gbbiamo esperienze dive^Drse Non può finir mal^Ae Perché abbi^Gamo una chiave mode^Drna Abbiamo una Yal^Ae Perché è t^Gutto un rapporto div^Derso Che è molto più ava^Bmnti Ma c'è se^Gmpre una casa, con altre a^Dspirine e calman^Ati E di nu^Govo mi trovo a mar^Dcire In un'altra famiglia, la nostra, la^Bm mia A^Gbbracciarla guardando la ^Dporta E la mia poesi^Aa ^GAmore, ti lasci^Do, vado via^A

C'è s^Dolo la strada su cui pu^Goi contare La st^Drada è l'unica salvezza^A C'è s^Dolo la voglia, il bisog^Gno di uscire Di es^Dporsi nella strada, nella pi^Aazza Perché il gi^F#mudizio universale Non p^Gassa per le case In cas^F#ma non si sentono le tro^Gmbe In ca^Dsa ti allontani dalla ^Gvita Dall^Ga lotta, dal dolore^A, dalle bo^Dmbe

Perché il giu^F#mdizio universale Non p^Gassa per le case Le c^F#mase dove noi ci nas^Gcondiamo Bis^Dogna ritornare nella st^Grada Nella st^Drada per conoscer^Ae chi siam^Do C'è so^Dlo la strada su c^Gui puoi contare La str^Dada è l'unica sal^Avezza C'è so^Dlo la voglia, il b^Gisogno di uscire Di esp^Dorsi nella strada, nella pi^Aazza Perché il g^F#miudizio universale Non pa^Gssa per le case In casa^F#m non si sentono le trom^Gbe In c^Dasa ti allontani dalla v^Gita Dal^Dla lotta, dal dolor^Ae, dalle bo^Dmbe Perché il^F#m giudizio universale Non pa^Gssa per le case In ca^F#msa non si sentono le tro^Gmbe In c^Dasa ti allontani dalla vi^Gta Da^Dlla lotta, dal dolo^Are, dalle bomb^De