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CIRANO F.Guccini -Put Capo on 4th fret for the original song or just use the ultimate guitar tool to put it
2 steps down, anyway this way is easier
VGenite pure avanti, voDi con il naso corto,
sigCnori imbellettati, io Dpiù non vi sopporto
InfGilerò la penna finD dentro al
vostro orgoglio
percChé con questa spada vi Duccido
quando voglio.
VGenite pure avanti poeDti sgangherati,
inuCtili cantanti di giornDi sciagurati,
buGffoni che campate dDi versi senza forza
avreCte soldi e gloria ma nonD avete scorza;
goGdetevi il successo,D godete finché dura
chéC il pubblico è ammaestrDato
e non vi fa paura
e Gandate chissà doveD per non pagar le tasse
col Cghigno e l'ignoranza deiD primi della classe.
IoG sono solo un poverDo cadetto di Guascogna
per?C? non la sopporto la genDte che non sogna.
GGli orpelli? L'arrivisDmo? All'amo non
abbocco
e al fCin della licenza io D4non peDrdono
E toccoG. D
C D G D C D
FacGciamola finita, venitDe tutti avanti
nuovCi protagonisti, politiciD rampanti;
venGite portaborse, ruffiDani e mezze calze,
feroCci conduttori di trasmisDsioni false
cheG avete spesso fatti D
del Cqualunquismo un arte; D
corGaggio liberisti, buttDate giù le carte
tantCo ci sarà sempre chi paDgherà le spese
in Gquesto benedetto assuDrdo bel paese.
Non Cme ne frega niente D
se Ganch'io sono sbagliatDo,
spiaCcere è il mio piacere, D
io Gamo essere odiato; D
coi Cfurbi e i prepotenti D
da Gsempre mi balocco D
e alC fin della licenza D
io Gnon perdono e tocco. D
Ma quando sonoG solo con questo naso aBml piede
che aA#7lmeno dE7i mezz'oraAm da sempre mi precede
si spegne la miEa rabbia e ricordo con doClore
che a me è quasi F#m7proibito il sogno di
un amB4ore;
non sBo quante ne ho amaGte, non so
quanteBm ne ho avute,
per colpa o per desCtino leD donne le
ho perduBm7te
e qEm7uando sento ilF peso d'essere
semEmpre solo
mi chiudo in casa e sF#crivo e
scrivenB4do mi cBonsolo,
ma deDntro di me Gsento che il grande
amorDe esiste,
amo senza peccCato, amo ma sonoD triste
perché Rossana èG bella, siamo così Ddiversi;
a parlarle non Criesco, lDe parlerò cGoiD versi.
C D G
D C D
VenGite gente vuota, faccDiamola finita:
voi Cpreti che vendete a tuttDi un'altra vita;
se Gc'è come voi dite unD Dio nell'infinito
guarCdatevi nel cuore, l'avetDe già tradito
e vGoi materialisti, col Dvostro chiodo fisso
che CDio è morto e l'uomo èD solo in questo abisso,
le Gverità cercate per tDerra, da maiali,
teneCtevi le ghiande, lasciatDemi le ali;
torGnate a casa nani, levDatevi davanti,
per Cla mia rabbia enorme mi Dservono giganti.
Ai Gdogmi e ai pregiudiziD da sempre non abbocco
e alC fin della licenza io noDn perdono e tocco.
Io tocco i miGei nemici col naso e coBmn la spada
ma in questa vA#7ita oggE7i non trovAmo più la strada,
non voglio rassEegnarmi ad essere cattivoC
tu sola puoi salvaF#m7rmi, tu sola e te lo scriB4vo;
dev'esserci, lo sBento, in terra inG cielo o un posto
dBmove non soffriremo e tuttoC sarà Dgiusto.
Non ridBm7ere, ti prEm7ego, di questeF mie parolEme,
io sono solF#o un'ombra eB4 tu, RossanaB, il sole;
ma tu, lo so, non Gridi, dolcissima signDora
ed io non mi nascoCndo sotto la tua diDmora
perché ormai lo senGto, non ho sofferto iDnvano,
se mi ami coCme sono, per semD4pre tuo
CirGano. D
C D G
D C D