Francesco de Gregori - Deriva

^BbCosì gentile e inaffer^Frabi^D7le, ^D7padrona e schiava dell^Gma verità ^CImpermeabile alla^F volgarità, ^Bbche non^C saluta quando se n^Fe va

^Fsta^Bbcco ^Cda ^Ffare due volte

^FE ancora vado alla^Bb deriva e ancor^Ca canto ^FDovunque io sarò^Bb, dovunque le^Ci sarà, sarà al mio ^Ffianc^Bbo

^BbDalle colline d'Africa^F fi^D7no alla polvere ^Gmdelle città ^CPotrà pensarmi quando ^Fcapita, potr^Bbò sognarl^Ca dov^Fe sarà ^Fsta^Bbcco ^Cda ^Ffare due volte ^FE ancora vado alla^Bb deriva e ancor^Ca canto ^FDovunque io sarò, d^Bbovunque lei ^Csarà, sarà al mio ^Ffianco ^BbE se avrò freddo mi^F scal^D7derà e nel deserto mi ^Gmconfesserà ^CE nel deserto sarò a^Fcqua per le^Bbi, acq^Cua che ^Fcanta p^Fart^Bbe so^Clis^Fta su due giri di accordi

^FE ancora vado alla^Bb deriva e ancora^C canto ^FDovunque io sarò, dovu^Bbnque lei ^Csarà, sarà al mio^F fianco ^BbPer ogni strada che ^Fpren^D7derà e perderà^Gm ogni vol^Cta ^CPer ogni volta che^F tor^Bbnerà, starò al^Cla ^Fporta

^Bbsta^Ccc^Fo due giri

^BbE ancora vado alla^F deriv^D7a e anc^Gmora canto ^CDovunque io sarò,^F dovunque ^Bbsar^Cà, sarò al suo ^Ffianco ^Ffin^Bbale ^{C F}