Fabrizio de André - Un malato di cuore

^ACominciai a sognare anch'^Dio insieme a ^C#mloro poi l^D'anima d'improv^Eviso prese il ^Avolo.

^ADa ragazzo spiare i ra^Dgazzi gio^Acare al ritmo ^C#mbalordo del ^Dtuo cuore ^Emalato ^De ti viene la v^Eoglia di usc^Aire e pro^C#mvare ^Dche cosa ti m^Eanca per c^Aorrere al prato, ^De ti tieni la v^Eoglia, e rim^Aani a pen^C#msare ^Dcome diavolo f^Eanno a ripr^Aendere fiato. ^{E Esus4 E A}Da uomo avvertire il t^Dempo sprec^Aato a ^C#mfarti narrare la v^Dita dagli ^Eocchi ^De mai pot^Eer bere alla ^Acoppa d'un f^C#miato ^Dma a piccoli ^Esorsi interr^Aotti, ^De mai pot^Eer bere alla c^Aoppa d'un f^C#miato ^Dma a piccoli s^Eorsi interr^Aotti.^{E A F#m}Eppure un sorriso io l^C#m'ho regalato e an^Dcora ritorna in ogni sua e^Astate ^Bmquando io la guidai o fui f^Eorse guidato ^Da contarle i capelli con le ^Emani sudate. ^F#mNon credo che chiesi pro^C#mmesse al suo sguardo, non mi s^Dembra che scelsi il sil^Aenzio o la voce, ^Bmquando il cuore stordì e ora ^Eno, non ricordo se fu tr^Doppo sgomento o tr^Eoppo felice, ^De il cuore impazz^Eì e ora n^Ao, non ric^C#mordo, ^Dda quale orizz^Eonte sfum^Aasse la luce.

^AE fra lo s^F#mpettacolo d^Dolce dell'^Aerba fra lunghe^C#m carezze ^Dfinite sul v^Eolto, ^Dquelle sue ^Ecosce col^Aor madre^C#mperla ^Drimasero f^Eorse un fi^Aore non colto. ^DMa che la b^Eaciai questo s^Aì lo ri^C#mcordo ^Dcol cuore orm^Eai sulle l^Aabbra, ^Dma che la b^Eaciai, per Dio, ^Asì lo ri^C#mcordo, ^De il mio cuore le rest^Eò sulle l^Aabbra.

^F#mE l'anima d'improvv^Diso prese il ^C#mvolo ma non mi s^Dento di sog^Enare con l^Aoro ^Dno non si ri^Aesce di sogn^Eare con l^Aoro.