Adriano Celentano - Un albero di trenta piani

^APer la tua mania di vivere in una c^E7ittà guarda bene come ci ha conciati la met^Aropoli. Belli come noi be^A7n pochi sai ce n^D'erano e dice^Avano quelli ven^E7gono dalla cam^Apagna. Ma ridevano si spanciavano già sape^E7vano che saremmo ben presto anche noi diventati come lo^Aro. Tutti g^A7rigi come grattacieli con la faccia di c^Dera con la faccia di c^Aera è la legge di questa atm^E7osfera che sfuggire non pu^Aoi fino a qu^E7ando tu vivi in c^Aittà. Nuda sulla pianta prendevi il sole con ^E7me e cantavano per noi sui rami le all^Aodole. Ora invece q^A7ui nella città i mo^Dtori delle mac^Achine già ci can^E7tano la marcia fun^Aebre. E le fabbriche ci profumano anche l'a^E7ria colorandoci il cielo di nero che odora di m^Aorte. Ma il co^A7mune dice che però la città mod^Derna non ci devi far c^Aaso se il cemento ti chiude anche il n^E7aso, la nevrosi è di m^Aoda chi non l'^E7ha ripudiato sa^Arà.

che soffoco un ^E7po', sento il fiato che va giù, va giù e non viene s^Au, vedo solo che q^A7ualcosa sta nas^Dcendo... Forse è un al^Abero sì, è un al^E7bero di trenta pi^Aani.